In un’intervista ad “Affari&Finanza”, l’AD di Enel Francesco Starace delinea il futuro della società: investire nelle rinnovabili e dismettere le centrali termo elettriche sono le direzioni da seguire nei prossimi anni. Ma occorre tempo: se l’ultimo rapporto dell’Agenzia Internazionale Energia ha decretato il sorpasso delle rinnovabili sul carbone come fonte energetica mondiale, Starace ha però spiegato che ci vorranno ancora tra 15 e 20 anni perché prendano il sopravvento. “Ma siamo di fronte a una crescita continua che ci porta solo nella loro direzione – ha dichiarato Francesco Starace, sottolineando in tal senso anche la cautela necessaria per muoversi in questo mercato – Stiamo parlando di investimenti ancora limitati. Ma è giusto partire così, ha una sua logica: le rinnovabili sono un settore maturo, non ci si improvvisa più”. La priorità per l’AD è dunque capire gli orientamenti del mercato per evitare errori: vale per Enel come per tutte le oil company intenzionate a occuparsi di Green Economy.
Francesco Starace parla anche degli obiettivi del Gruppo in materia di efficienza energetica: qui, a differenza delle rinnovabili, il business è ancora troppo frammentato perché non esiste ancora un’unica tecnologia vincente, ma tre o quattro per ogni area di intervento: “Penso, invece, che con l’evoluzione tecnologica l’efficienza energetica penetrerà nelle società come per osmosi”. L’AD sostiene infatti che non sia più valido l’assioma secondo cui la crescita di domanda elettrica vada di pari passo con la crescita del Pil di un Paese: “Ora, questo legame non esiste più: oltre una certa soglia del Pil, la domanda di energia cala perché le imprese delocalizzano e perché la tecnologia migliora”. L’efficienza energetica è quindi “qualcosa che avviene di conseguenza”, senza fattori determinanti che la impongono, perché è l’aumento della ricchezza di un Paese che oggi aiuta a far crescere gli investimenti in ricerca, a migliorare i prodotti e a diminuire i costi.
Concludendo l’intervista, Francesco Starace è stato chiamato a rispondere sul futuro delle utility: la parola chiave è specializzazione e “ci sarà chi si concentrerà sulla produzione da rinnovabili, altri invece sulle reti. Alcuni lo faranno per scelta, altri perché costretti dal mercato”. Ma Starace ha ben in mente la strada che dovrà percorrere Enel, quella della digitalizzazione e del controllo delle reti di distribuzione: “Sembrava la parte meno interessante del business energetico e invece è la parte che ci condurrà alla prossima rivoluzione dopo quella delle rinnovabili. Noi ci crediamo assolutamente, come si è visto dalla revisione del nostro piano industriale”.
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Redazione Enel