Decarbonizzazione entro il 2025? Per l’AD di Enel un obiettivo “alla nostra portata”. Francesco Starace lo annuncia a L’Economia, il settimanale di approfondimento del Corriere della Sera: “Siamo più avanti della media mondiale e il mese scorso abbiamo superato il 50% di energia da fonti rinnovabili. Sul carbone dobbiamo essere realistici e prendere atto della situazione italiana. L'obiettivo del 2025 è assolutamente alla portata, ma per cautelarci, essere sicuri di farcela e non creare un problema nella rete, dobbiamo pensare di inserire qualche impianto a gas a ciclo aperto, oppure a ciclo combinato se sarà necessario”.
La decarbonizzazione nel 2025 è alla nostra portata. Entro il 2022 28mila colonnine elettriche anche in autostrada
Francesco Starace, Enel CEO
Nessun cambiamento di rotta, come spiega nell’intervista: il gas è sì un combustibile “che impatta sul clima, produce CO2 e la sua catena industriale ha effetti rilevanti sull'ambiente”. Ma “potrebbe tornare utile per un periodo transitorio, che credo possa essere molto più breve di quanto si pensa comunemente”. Dalle parole di Francesco Starace emerge un certo ottimismo: secondo l’AD infatti l’Italia in futuro “potrebbe andare al 100% con energie rinnovabili se il sistema delle reti lo consentisse”. Certo, bisogna digitalizzare le reti, aggiungere linee ad alta tensione, magliare molto di più: “Ma non si tratta di investimenti stratosferici se rapportati al sistema elettrico di un Paese come l'Italia”.
Per arrivare allo scenario prospettato da Francesco Starace serve però un ulteriore sforzo. Nel settore degli accumuli e delle batterie ad esempio, cruciale per un sistema elettrico basato su rinnovabili, siamo in ritardo, come rileva l’AD: “È un peccato. Sulla questione abbiamo sensibilizzato il ministero, ma ci stiamo anche occupando del modo in cui si possa recuperare il terreno perduto. Ecco, può darsi che noi e il sistema Italia si possa recuperare in un secondo tempo, magari sul riciclo delle batterie delle auto elettriche quando vanno fuori uso”. In questo ambito Enel ha già diversi progetti in sviluppo: “Vogliamo occuparci di sviluppare tecnologie per estrarre materiali riutilizzabili, come ad esempio il litio dalle batterie delle auto elettriche o il silicio dei pannelli solari dismessi. Siamo convinti che questa attività oggi poco praticata troverà un suo equilibrio economico e sul tema specifico stiamo stimolando l'innovazione e gli imprenditori”.
Un’altra sfida che Enel affronta da tempo è quella della mobilità sostenibile. A “L’Economia” Francesco Starace annuncia che il Gruppo arriverà a installare 28mila punti di ricarica pubblici entro il 2022, anche in autostrada. Una corsa contro il tempo: il 2021 sarà l’anno zero dei veicoli elettrici per le case automobilistiche e, come sottolinea l’AD, “noi per quella data dovremo essere pronti con un'infrastruttura adeguata”. Anche perché si stima che l'industria automotive possa portare investimenti nell'ordine di circa 300 miliardi di dollari.
“La transizione non è un processo che distrugge valore o lavoro” evidenzia inoltre Francesco Starace nell’intervista. L’AD cita i dati dello studio Irena, secondo cui l'industria dell'energia rinnovabile ha creato ad oggi 11 milioni di posti partendo da zero, e l'International Labour Organization ne prevede al 2030 altri 18 milioni grazie alla transizione energetica: “Quello della distruzione di occupazione è uno dei falsi miti che viene smentito dai fatti. Quando si procede verso la decarbonizzazione i posti di lavoro aumentano”.
Redazione Enel