Un investimento di 60 milioni di euro per riconvertire l’ex centrale elettrica Enel di Porto Tolle in un villaggio turistico. Il progetto è stato illustrato lo scorso 28 giugno a Venezia nel corso di una conferenza stampa a cui ha preso parte l’Amministratore Delegato, Francesco Starace; il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia; il Sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli e Marco Galletti, AD di Human Company, società che ha acquistato l'area e lavora al piano di riconversione.
Quello di Porto Tolle, denominato “Delta Farm”, è parte di “Futur-e”, il programma avviato per la riqualificazione, in collaborazione con le comunità locali, di 23 centrali termoelettriche e di una ex area mineraria. “La soluzione individuata per dare nuova vita alla centrale di Porto Tolle dimostra come sia possibile creare valore attraverso progetti che mettano al centro la sostenibilità” ha sottolineato l’AD Francesco Starace nel suo intervento: il “Delta Farm” si configura come modello di recupero e di valorizzazione turistica e ambientale del territorio.
Il villaggio turistico coprirà un’area di 110 ettari di cui 20 ad area boschiva. La nuova struttura dovrebbe aprire le porte nel 2023 e potrà accogliere fino a 8.000 turisti al giorno. Il villaggio avrà inoltre tra le 2.000 e le 2.200 piazzole: in termini occupazionali si parla di circa 400 persone impiegate tra fine 2022 e inizio 2023. “Questo è il sito più grande e sicuramente il più problematico, dopo aver perso il treno della riconversione a carbone, che però ormai appartiene al passato” ha evidenziato Francesco Starace, ripercorrendo la storia del sito. “Finché ha avuto ragione di esistere, dall’apertura del 1980 e fino al 2000, ha avuto ricadute positive sul territorio. Questo progetto, che non era l’unico, ha messo d’accordo tutti. Ed è interessante sapere che alla fine, l’indotto che vi lavorerà sarà maggiore di quello che lavorava nella centrale” ha spiegato l’AD di Enel.
“Siamo di fronte ad un grande esercizio di economia circolare” ha ribadito Francesco Starace, sottolineando infine il valore del progetto “Futur-e”: “Abbiamo individuato 23 siti industriali, per complessivi 13.000 megawatt, da chiudere che non avevano un futuro produttivo e abbiamo coinvolto il territorio per raccogliere idee e progetti sul futuro dei siti”.
Redazione Enel