Il Gruppo Enel ha sviluppato un modello di business sostenibile e integrato per cogliere le opportunità legate ai trend globali della decarbonizzazione e dell’elettrificazione. Un approccio fortemente sostenuto dall’AD Francesco Starace che in questi anni ha portato Enel a diventare “una azienda più sostenibile, efficiente e remunerativa, con un profilo di rischio significativamente minore e una maggiore capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti”. Risultati che permettono al Gruppo oggi di affrontare sfide sempre più ambiziose, delineate nel Piano 2020-2022 presentato a Milano lo scorso 26 novembre.
Il piano che presentiamo oggi evidenzia il successo del modello di business sostenibile e integrato che abbiamo adottato fin dal 2015 per cogliere le opportunità nel settore energetico legate ai trend globali della decarbonizzazione e dell’elettrificazione
Francesco Starace, Enel Ceo
“La transizione energetica è pronta a decollare” ha ribadito l’AD e DG di Enel e il Gruppo è pronto a sostenerne ulteriormente l’accelerazione grazie a investimenti maggiori rispetto al Piano precedente (+11%), finalizzati al perseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. In totale 28,7 miliardi di euro: 14,4 sul fronte della decarbonizzazione, 13 miliardi in infrastrutture e piattaforme e 1,2 miliardi destinati all’elettrificazione dei consumi. Come rileva Francesco Starace, se il 2019 ha segnato un punto di svolta per le dinamiche di trasformazione del settore energetico a livello globale, per i prossimi anni si prevede un’accelerazione dei trend di decarbonizzazione ed elettrificazione. Il Piano strategico di Enel punta ad “accelerare la decarbonizzazione del proprio mix di generazione, attraverso significativi investimenti nella crescita delle rinnovabili, riducendo progressivamente la generazione da fonti termoelettriche”. Progetti che, inserendosi nel percorso verso la completa decarbonizzazione entro il 2050, garantiscono visibilità ben oltre il periodo di piano.
Non solo: “Stiamo preparando le nostre infrastrutture di rete e i processi di gestione clienti per il futuro, investendo nella digitalizzazione delle reti e nella progressiva trasformazione di Enel in un gruppo platform-based”. Strategie che, come spiega l’AD, oltre ad assicurare uniformità nei nostri processi di gestione dei clienti e di allocazione delle risorse, di operazione e manutenzione degli asset, risultano fondamentali “per sostenere l’elettrificazione dei consumi, dare impulso alla lotta contro il cambiamento climatico e assicurare la fornitura di energia accessibile e pulita”. Obiettivi per Enel prioritari, come testimonia l’impegno sul fronte della sostenibilità. Rinnovabili, decarbonizzazione ma anche mobilità elettrica, ambito di particolare interesse per il Gruppo che non a caso, per supportarne la crescita, prevede di installare 736 mila punti di ricarica a fine 2022 dagli attuali 82mila. Ma per il Gruppo la sostenibilità è “un fattore abilitante fondamentale anche per la strategia finanziaria”. E durante il prossimo triennio, come sottolineato da Francesco Starace, Enel “ricorrerà in misura crescente a strumenti di finanza sostenibile quali le obbligazioni SDG-linked, i cui vantaggi in termini di costi rispetto alle emissioni tradizionali offriranno un ulteriore sostegno al miglioramento delle nostre già solide metriche creditizie”.
La solidità di questo piano strategico e la visibilità sui risultati permettono all’AD inoltre di confermare il target di utile netto ordinario di Gruppo per il 2020 e di aumentare quello del 2021 rispetto al piano precedente, oltre a fissare nuovi incrementi nei target dell’EBITDA e dell’utile netto ordinario per il 2022. Secondo quanto annunciato infine da Francesco Starace, “analogamente possiamo confermare la nostra politica triennale sul dividendo minimo per azione, rivedendone al rialzo i target del 2020 e 2021 rispetto al piano dell’anno scorso e fissando un nuovo dividendo minimo per azione in aumento a 40 centesimi di euro per il 2022”.
Redazione Enel