L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel Francesco Starace lo ha definito “una grandissima opportunità”: il Recovery Plan è “quello che serve” al Paese perché “va nella direzione della digitalizzazione, della rivoluzione verde e tocca anche parti importanti come la ricerca, la salute, l'inclusione, l'istruzione” in linea con le indicazioni della UE. L’AD ne ha parlato lo scorso 6 maggio, intervenendo nel corso del webinar “Il Piano - L’economia della prossima generazione”, organizzato dal Gruppo Caltagirone Editore nell’ambito dell’iniziativa “Obbligati a Crescere”.
Il PNRR è dunque da considerarsi “un buon piano” anche dal punto di vista della dotazione: inoltre, come rileva Francesco Starace, è accompagnato da un pacchetto di riforme “fondamentali per poterlo scaricare a terra”. Il Recovery Plan arriva in un momento di grande svolta per il settore, impegnato ad accelerare sul fronte della transizione energetica: “La prima cosa da fare è dire la verità di fronte a un cambiamento così rivoluzionario”, ha sottolineato in merito l’AD di Enel analizzandone l’impatto. Una recente stima parla di molti posti di lavoro netti derivanti dall'elettrificazione: “Ma ci sono anche posti di lavoro che si perdono accanto a quelli che si guadagnano. E servono politiche necessarie per affrontare tutto questo”. In quest’ottica, secondo Francesco Starace, bisognerebbe poi attivare un percorso di riconversione professionale: “La transizione ha un costo e bisogna puntare sui nuovi settori. Il saldo per l'economia è sempre positivo, ma questo passaggio deve essere affrontato anche con il pubblico”.
“Abbiamo portato iniziative che cubano circa 26 miliardi, all'interno della progettualità che abbiamo presentato: potrebbero generare, se portati a terra, un impatto addizionale sul PIL di circa 86 miliardi e 100mila posti di lavoro”
Francesco Starace, Enel CEO
Per quanto riguarda il PNRR “abbiamo portato iniziative che cubano circa 26 miliardi all'interno della progettualità che abbiamo presentato”: se concretizzate “potrebbero generare un impatto addizionale sul PIL di circa 86 miliardi e 100mila posti di lavoro”. Enel, come evidenziato da Francesco Starace, rappresenta “una parte molto importante” della transizione: non a caso è impegnata su diversi fronti. Basti pensare che sono stati definiti investimenti per sei miliardi sulle rinnovabili, altri quattro nelle reti e tre miliardi sull’idrogeno: “Un grosso impegno prospettico che vedremo in dettaglio quando riceveremo la risposta dall''Europa alla proposta del governo”.
Redazione Enel