L’Europa è destinata a giocare un ruolo fondamentale nella transizione energetica. Emerge dallo studio “European governance of the energy transition”, realizzato da Fondazione Enel e The European House - Ambrosetti in collaborazione con Enel. È stato l’AD Francesco Starace a presentarlo lo scorso 4 settembre in occasione del Forum Ambrosetti di Cernobbio insieme a Valerio de Molli, Managing Partner & AD di The European House - Ambrosetti.
L’UE ha accumulato notevoli ritardi nell'attuazione degli obiettivi di decarbonizzazione: secondo quanto riportato nello studio, in base ai livelli attuali è destinata a raggiungere i suoi target oltre il 2050. Ma l’Europa è in netto ritardo anche per quanto riguarda gli altri nuovi obiettivi fissati per le rinnovabili (40%) e l’efficienza energetica (+36%) per i quali il raggiungimento è previsto rispettivamente nel 2043 e nel 2053.
“Troppo tardi” per Francesco Starace, soprattutto perché “sarebbe un peccato perdere anche l’occasione di una creazione di valore economico così grande”. Diventa dunque fondamentale oggi “accelerare e dotarsi di un sistema di governance adeguato alla portata della sfida, che sappia tradurre in azione concreta le intenzioni e valorizzare le enormi opportunità che derivano da questo impegno”: superare gli attuali ostacoli della governance è ormai indispensabile, come ha sottolineato l’AD di Enel, per sbloccare gli investimenti necessari a recuperare il ritardo accumulato negli anni e accelerare la creazione di valore economico. In quest’ottica lo studio individua sette proposte, suddivise in base alla rispettiva sfera d’azione: europea e italiana.
Per ridurre le emissioni dobbiamo concentrarci sulle città. Ciò che accade nelle città guida lo sviluppo del mondo
Francesco Starace, Enel CEO
In ambito europeo l’invito è a porre l’attenzione sul ruolo del coordinamento interno e sulla sua capacità di far rispettare l’accordo di Parigi. Per l’Italia si punta invece a una semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti a fonte rinnovabile e alla promozione di interventi in favore dell’efficienza energetica, oltre alla creazione di un meccanismo di interazione omogeneo e standardizzato tra le autorità locali da un lato e i distributori di elettricità (distribution system operator, dso) e i gestori dei punti di ricarica (charge point operator, cpo) dall’altro in modo da agevolare lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica. E altrettanto importante, secondo quanto indica lo studio, è incentivare la piena integrazione di distretti industriali e cluster di imprese a livello locale, di ecosistemi di innovazione e di comunità energetiche con la rete di distribuzione nazionale.
“La decarbonizzazione è al centro della costruzione dell'Europa del futuro”, ha ricordato Francesco Starace intervenendo al Forum Ambrosetti: colmare il gap di investimento “con circa 3.600 miliardi di euro necessari per raggiungere l’obiettivo del 2030 in Europa, di cui circa 190 miliardi solo in Italia”, come ha spiegato l’AD di Enel, avrebbe “un impatto cumulativo sul PIL di oltre 8.000 miliardi di euro, di cui oltre 400 solo nel nostro Paese”.
Redazione Enel